Agli italiani piace l’auto elettrica, anzi, piace sempre di più. Piace in particolare ai giovani, piace molto alle donne, piace un po’ a tutti e non solo a chi ha spiccata sensibilità per l’ambiente e i consumi green. Stando al Mobility Insights Report che analizza dati e tendenze di consumo, il 65% degli automobilisti esprime un giudizio favorevole alla guida elettrica a emissioni zero. Cresce anche l’opinione positiva verso chi guida auto elettriche, crescono le aspettative e le attese. Strada spianata dunque? Non è proprio così.

Punti di forza

Di certo, l’auto elettrica ha due punti di forza: i bassi costi operativi e le minori emissioni di CO2. Un plus per chi vive nei centri urbani, e in particolare nelle grandi città. Il 37% delle persone che abita in una grande città valuta con maggiore probabilità un passaggio alla guida elettrica, sia acquisto che noleggio a lungo termine.

I vantaggi dell’elettrico sono maggiormente evidenti: si dà un significativo contributo all’ambiente e alla lotta contro il cambiamento climatico, si aiuta la qualità dell’aria specialmente nelle grandi città e nelle metropoli, il costo operativo è inferiore rispetto ai veicoli a benzina o diesel. Temi importanti e che fanno molta presa sui giovani e sulle donne. Ma allora, perché il parco auto circolante è ancora così scarso?

Perché ancora poche auto elettriche? Cosa frena la diffusione della mobilità elettrica?

Certamente il prezzo dell’acquisto è ritenuto dal mercato ancora troppo alto. Non stiamo parlando di una lussuosa Tesla, che di suo è destinata a un pubblico abbiente, bensì di normali auto elettriche come utilitarie, mini-Suv o sport wagon, i cui prezzi medi possono arrivare a 10mila euro in più rispetto ai medesimi modelli tradizionali.

Gli incentivi servono?

Un altro problema piuttosto sentito dagli automobilisti è la scarsa diffusione delle colonnine pubbliche di ricarica, da un lato, e la relativa poca autonomia di auto e batterie elettriche. Due fattori che, messi insieme generano ancora diffuse resistenze all’adozione di questa mobilità zero o low carbon. Questo è vero in Italia, mentre in altri paesi europei, come la Norvegia, paese che da molti anni incentiva l’auto elettrica, la distribuzione delle colonnine è capillare. Questo a riprova del fatto che sì, le politiche pubbliche possono effettivamente essere efficaci gli incentivi all’acquisto o al noleggio servono davvero. Così come serve far crescere le infrastrutture pubbliche di ricarica.

E le lunghe distanze?

Anche queste “pesano” sulla decisione di acquisto, frenandolo. Secondo il Report, il 35% di coloro che prevedono di acquistare un veicolo nei prossimi anni indica la carenza di infrastrutture di ricarica come un ostacolo che impedisce la scelta di un veicolo elettrico. Questo causa “ansia da autonomia” che frena alcune persone intenzionate a passare all’elettrico. Nonostante costi ancora un po’ alti, poche colonnine e timore per l’autonomia, l’auto elettrica piace e, ne siamo convinti, piacerà sempre di più.

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